“…Tommaso, appoggiatosi con le spalle al muro del fabbricato e con il sole in faccia, chiuse in attimo gli occhi… gli ritornarono in mente come in un sogno immagini fugaci, frammenti di viaggi vissuti da piccolo, la visione di una terra diversa piena di colline verdi, piena di odori e colori particolari, la ripartenza di nuovo per l’America, il ritorno ancora in Italia… il fastidioso rumore del treno, il fumo della locomotiva che entrava dai finestrini e gli faceva bruciare gli occhi, le enormi navi, un nome curioso “Conte Rosso”, la confusione della gente, bambini che si lamentavano tutto intorno, l’immenso mare e il grande abbraccio d’amore della mamma…”.
“…era una giornata di pioggia costante e si sentivano i boati dell’artiglieria…”